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Sicurezza

Valutazione del rischio da campi elettromagnetici


Il D.Lgs. 159/2016, attuazione della Direttiva 2013/35/UE, modifica il Capo IV, Titolo VIII del D.Lgs. 81/2008, riguardante il rischio derivante dall’esposizione ai campi elettromagnetici.

La valutazione dei rischi, in capo al datore di lavoro, analizza gli effetti dovuti all’esposizione ai campi elettromagnetici ascrivibili alle frequenze comprese tra 0 Hz e 300 GHz che possono determinare effetti acuti diretti (cambiamenti provocati in una persona dall’esposizione a un campo elettromagnetico) o indiretti (effetti provocati dalla presenza di un oggetto in un campo elettromagnetico).

Le modalità di misura e gli strumenti sono conformi alle norme di buona tecnica, in particolare alle guide CEI 211-6 “Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettrici e magnetici nell’intervallo di frequenza 0 Hz – 10 kHz, con riferimento all’esposizione umana” e CEI 211-7 “Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettromagnetici nell’intervallo di frequenza 10 kHz – 300 GHz, con riferimento all’esposizione umana”.

L’analisi sarà effettuata nei punti che saranno individuati durante il sopralluogo; le misure vanno svolte nei punti prossimi alle sorgenti di campo e comunque dove ci può essere accesso ai lavoratori. Per rendere possibili le prestazioni succitate, al cliente è richiesto di fornire una serie di informazioni e planimetrie relative agli stabili. Durante l’esecuzione delle misure le sorgenti dovranno essere a pieno regime di utilizzo.

Il tecnico provvederà al rilievo in azienda, dopodiché si procederà alla stesura della relazione tecnica.

La valutazione andrà aggiornata ogni quattro anni o in caso di modifiche sostanziali delle condizioni di lavoro.

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